Un’elevata conta leucocitaria è associata ad un aumento del rischio di morte ospedaliera e di insufficienza cardiaca nei pazienti con sindrome coronarica acuta
Esiste evidenza che un’elevata conta leucocitaria sia associata ad un outcome ospedaliero non favorevole nei pazienti con infarto miocardico acuto.
L’obiettivo dello studio è stato quello di determinare se l’elevata conta leucocitaria rappresentasse un fattore prognostico di mortalità ospedaliera e di infarto miocardico anche nei pazienti con altre sindromi coronariche acute.
Sono stati esaminati i dati di 8.269 pazienti arruolati nello studio osservazionale GRACE ( Global Registry of Acute Coronary Events ).
Un aumento della conta leucocitaria è risultato significativamente associato alla mortalità ospedaliera ( odds ratio, aggiustato, OR = 2,8 ) nei pazienti con sindrome coronarica acuta.
Nei pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento ST ( STEAMI ), l’odds ratio di mortalità ospedaliera era 3,2, mentre l’odds ratio di insufficienza cardiaca era 2,4.
Nei pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento ST l’odds ratio di mortalità ospedaliera era 1,9, e 1,7 per l’insufficienza cardiaca.
Nell’angina instabile l’OR di mortalità ospedaliera era 2,8 , 2 per l’insufficienza cardiaca.
Nei pazienti, sia donne che uomini, con sindrome coronarica acuta, la conta leucocitaria al basale rappresenta un predittore indipendente di mortalità ospedaliera e di insufficienza cardiaca. ( Xagena2004 )
Furman MI et al, Am Heart J 2004 147: 42 – 48
Cardio2004